Non importa quanti libri sulla produttività hai comprato o quanti articoli di questo blog hai letto: dovrai sempre e comunque lottare con la procrastinazione. Ma questa non è di certo una novità. Infatti già 10.000 anni fa gli antichi filosofi greci usavano una parola per descrivere questo: “akrasia”, che significa proprio agire contro il nostro giudizio morale facendo una cosa, anche se sappiamo che dovremmo farne un’altra. Nonostante la sua storia antica, la procrastinazione è probabilmente diffusa oggi più che mai, poiché viviamo in un mondo pieno di distrazioni e tentazioni. Ti starai dunque chiedendo: come smettere di procrastinare? Ecco la mia risposta:
Perché procrastiniamo
La prima cosa da fare è sempre capire il perché. La procrastinazione è l’esempio perfetto di un fenomeno chiamato “pregiudizio del presente”. In poche parole, questo significa che ognuno di noi può fissare qualsiasi obiettivo per il sé del futuro, ma è l’io del presente che deve effettivamente fare l’azione perché non hai la certezza che l’io del futuro avrà voglia di iniziare. Il motivo per cui procrastini è che il te del presente preferisce la gratificazione istantanea a breve termine (data da un episodio in più di Netflix o qualche minuto in più su Facebook) piuttosto che l’obiettivo a lungo termine di avere un fisico scolpito o riuscire ad ottenere il lavoro dei tuoi sogni.
Uno studio del 2013 di un ricercatore nel campo della procrastinazione, il dottor Tim Pychyl, ha definito la procrastinazione come il primato della riparazione dell’umore a breve termine sul perseguimento a lungo termine delle azioni previste. Che complicato. In sostanza si è scoperto che la procrastinazione riguarda più l’essere concentrati sull’urgenza immediata di gestire gli stati d’animo negativi e allontanare il problema, piuttosto che andare avanti con il compito nel momento presente. E ha senso se ti fermi a pensare qualche secondo. L’unico problema è che in certe situazioni non possiamo proprio permetterci di procrastinare poiché abbiamo scadenze ed urgenze che semplicemente non ce lo consentono. È qui che entra in gioco una piccola formula magica:
1. Elimina la parola ”motivazione” dal tuo vocabolario
Se vuoi sapere come smettere di procrastinare devi vedere la motivazione da una prospettiva completamente diversa. Per molto tempo io stesso pensavo che ci fosse bisogno di motivazione per poter fare qualcosa, ma in realtà è l’esatto contrario: prima devi fare le cose, e poi la motivazione arriverà naturalmente. Ancora una volta se ci pensi ha senso. Questo è un concetto tratto dal libro “The Motivation Myth” di Jeff Haden. Secondo lui:
La motivazione non è qualcosa che hai, è qualcosa che ottieni
Jeff Haden
La motivazione non è la causa di un’azione, è il risultato di essa
Jeff Haden
Quindi il modo in cui ti consiglio di smettere di procrastinare è semplicemente eliminando questa parola dal tuo vocabolario. Pensa invece in termini di autodisciplina o in termini di abitudini (clicca qui se sei curioso/a sul come). L’obiettivo deve essere creare abitudini perché lavorando in automatico, non avrai problemi a cominciare a lavorare. Ad esempio, non penso tu abbia bisogno di forza di volontà per lavarti i denti la sera perché lo fai ripetutamente. Tuttavia, hai bisogno di disciplina per alzarti di mattina presto ed andare in palestra, perché andare in palestra non è ancora diventata un’abitudine. Capisci? È tutta una questione di mentalità.

2. Opponi resistenza alla resistenza
Steven Pressfield nel suo libro “The War of Art” parla del concetto di “resistance”, quella forza interna che ci impedisce di iniziare: la vera causa della procrastinazione. Secondo lui infatti, il vero problema è iniziare perché non appena oltrepassiamo questa linea, il dolore causato dalla procrastinazione inizia a diminuire. È un pò come il concetto di inerzia: devi riuscire a darti una spinta iniziale perché poi continuerai in automatico. Ma come puoi fare per darti questa spinta? Ecco alcuni consigli:
- Usa la regola dei due minuti: Se hai un’attività in sospeso che può essere completata in meno di due minuti, falla subito. Rimarrai sorpreso da quante cose brevi rimandi ogni giorno proprio perché sono brevi. Il concetto chiave qui è quello di minimizzare le attività sulla propria to-do list proprio per massimizzare la produttività ed un modo per farlo è liberandoti SUBITO delle attività che richiedono due minuti
- Ma chiaramente ci sono cose che dobbiamo fare che richiederanno più di due minuti. È qui che entra in gioco la regola dei cinque minuti. La regola dei cinque minuti è molto semplice: se mi ritrovo a rimandare qualcosa, decido che farò quella cosa solo per cinque minuti. Alcuni le persone chiamano questa regola la regola dei 30 minuti, la regola dei 20 minuti, la regola dei 10 minuti, poco importa in realtà. Il punto chiave è ingannare il proprio cervello facendogli pensare che dovrà impegnarsi solo per pochi minuti. Alla fine cosa saranno mai 5 minuti? Semplice ma efficace
- Organizzati fissando delle priorità e delle scadenze. Lo sanno che tutti che la chiave della produttività è l’organizzazione quindi investi il giusto tempo nello step della pianificazione perché ti farà risparmiare tantissime risorse. Organizzati in modo tale da dividere ogni attività per il tempo che hai a disposizione (considerando un extra per gli imprevisti) così da gestirti e poterti fissare delle piccole scadenze. Prova a finire lo step 1 entro le ore X, lo step 2 entro Y e così via fino a completare il tuo progetto o attività.




Grazie per aver letto fin qui, significa moltissimo per me. Se hai bisogno di qualsiasi forma di aiuto, non esitare a contattarmi. Se vuoi sapere come reinventarti in questo nuovo mondo post-pandemico, clicca qui. In ogni caso, ti ringrazio per la tua lettura: ti stai facendo del bene!